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Come è avvenuto per Alessandro Salandini e Riccardo Caliari tra gli Juniores, così anche lo shoot-off che ha coinvolto le Allieve Chiara Zentilini e Gaia Caliari è stato un episodio dal potente connotato agonistico al confronto che lo scorso 23 ottobre ha distribuito i titoli del Settore Giovanile della Lombardia. Dopo essere pervenute con lo stesso numero di penalità al termine del circuito regionale dell’estate 2022, Chiara e Gaia si sono affrontate infatti in duello sul “centrale” del Concaverde per la definizione della classifica. Come vi abbiamo ampiamente raccontato nelle nostre cronache, è stata Zentilini ad impossessarsi del titolo dopo che la stessa atleta bresciana di Vestone aveva conquistato anche la vittoria di tappa per effetto della miglior sequenza. Ma le due Allieve lombarde dell’anno, oltre ad aver percorso di pari passo il Campionato 2022 del Settore Giovanile ed aver concluso quel circuito con un testa a testa all’ultimo piattello di spareggio, detengono due storie sportive interessanti che qua e là coincidono per poi divergere.

“Fino ad un anno e mezzo fa – racconta Chiara Zentilini – del tiro a volo in tutta sincerità non conoscevo neppure l’esistenza. È grazie al suggerimento di un amico di famiglia che ho sperimentato questa pratica per la prima volta: ho capito che poteva essere uno sport adatto a me, ho preso qualche lezione e dal gennaio del 2022 mi sono messa a fare attività in modo regolare.”

Che nel caso di Chiara Zentilini ci si trovi di fronte ad un’atleta molto selettiva nei suoi gusti sportivi, lo prova lo “storico” di questa ventenne di Vestone.

“Mi considero molto curiosa, mi piace esplorare mondi nuovi e questa curiosità mi ha fatto approdare in pedana dopo molte esperienze sportive. Anni fa giocavo a tennis, ma poi un giorno ho capito che mi annoiava. Ho praticato anche danza artistica e per qualche anno ho fatto anche la majorette. Poi, tra i sedici e i diciassette anni, ho praticato la boxe. Cercavo uno sport che coinvolgesse tutto il corpo e la boxe in quella fase faceva proprio al caso mio. Ho smesso di praticarla per una questione di tempo, ma sarebbe ancora nelle mie corde. La passione che non è mai tramontata invece è quella per la musica: suono il sax da dodici anni e sono stabilmente inserita nel Corpo musicale di Vestone che è un collettivo molto giovane che si è conquistato anche una certa popolarità nella nostra zona.”

In realtà anche Gaia Caliari frequenta le pedane da un anno e certamente all’ingresso prepotente nel mondo del tiro a volo di questa diciassettenne di Desenzano, ora residente nella mantovana Monzambano, non è estraneo il fatto che Gaia sia sorella dello Junior Riccardo.

“Sì, – precisa l’Allieva della scuderia di S. Fruttuoso – con il dettaglio non trascurabile che Ricky spara da sei anni e io appunto sono alla mia prima stagione da agonista. Tutto è iniziato quando il mio nonno materno Alberto una domenica mi ha chiesto se volevo sparare. Quasi per scherzo, o forse per sfida, ho risposto di sì. Siamo andati insieme al tiro a Castelgoffredo quel giorno stesso ed è stato amore a prima vista. Mi sono tesserata a S. Fruttuoso e ho iniziato a seguire qualche lezione: le prime volte l’istruttore mi ha fatto sparare ai dritti facilitati, poi a un certo punto mi ha buttato letteralmente nella mischia ad affrontare i piattelli regolamentari. E infatti a Castelgoffredo hanno giudicato che potessi partecipare al Gran Premio di Umbriaverde del maggio 2021 che è stata la mia prima uscita ufficiale.”

“Poi c’è stata l’incredibile avventura di Porpetto nella scorsa estate, – prosegue Gaia Caliari – in cui è anche emersa una Gaia inedita. A Porpetto avevo appena finito una serie di prova, che era andata anche bene e mi aveva quindi lasciato soddisfatta, e stavo raggiungendo la mia squadra, quando mi sono prodotta una brutta distorsione alla caviglia. Sono andata a farmi visitare dal personale medico presente sul campo e il suggerimento è stato di rimanere a riposo. Però non appena mi hanno chiesto di stare a riposo e quindi di rinunciare alla gara, in me è scattato qualcosa come se si trattasse davvero di una sfida con me stessa. La mattina del primo giorno del Gran Premio con l’aiuto della mia mamma mi sono procurata un tutore per continuare a sparare e ho affrontato regolarmente la gara. È chiaro che ho passato tutta la prima giornata di gara a piangere dalla disperazione perché ho fatto tre serie con un dolore fortissimo alla caviglia. La mia mamma propendeva per costringermi al ritiro, il mio nonno invece insisteva per lasciarmi gareggiare. L’ha avuta vinta il mio nonno e io mi sono ritrovata addirittura in finale. A quel punto ho detto: Eh, no, adesso non mollo, non mollo! E sono salita sul terzo gradino del podio!”

Le storie sportive di Gaia e Chiara si sono incrociate poi con una perfetta sincronia al Concaverde per l’episodio conclusivo del Campionato del Settore Giovanile della Lombardia.

“Ero consapevole che si trattava dell’ultima gara nel mio percorso del Settore Giovanile – racconta Chiara Zentilini – e sicuramente per quel motivo mi sentivo più tranquilla del solito. L’agitazione è arrivata dopo, quando si è trattato di affrontare lo spareggio: vuoi perché in fin dei conti sono nuova dell’ambiente, vuoi anche perché in realtà uno shoot-off lo avevo affrontato soltanto un’altra volta in tutta la mia breve carriera di tiravolista. E poi c’era il campo centrale di Lonato a congiurare contro di me: il campo di tutti i grandi campioni. Anzi, quel campo in cui perfino i grandi campioni tremano un po’…”

“Quella del 23 ottobre – replica in parallelo Gaia Caliari – era proprio una giornata no. Al risveglio avevo mille cose per la testa, ma ho detto: vado, ci provo, mi butto! Il mio motto è: nella vita, a non buttarsi, si butta una vita. Ho cercato di lasciare fuori dalla pedana tutte le mie preoccupazioni di quel giorno. Qualcosa sono riuscita a lasciar fuori, qualcos’altro ovviamente no. E il momento dello shoot-off è stato certamente quello della massima tensione emotiva. Ma in fin dei conti sono contenta dell’esito. Il tiro a volo mi ha responsabilizzato molto. Da quando ho iniziato a sparare, mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatto crescere. Adesso c’è un piccolo-grande traguardo che vorrei realizzare: riuscire a fare una bella gara al Campionato nazionale d’inverno di febbraio. E mi sto preparando per quello!”

Per la ventenne super sportiva Chiara Zentilini, sassofonista e tiravolista, appassionata di Reggaeton ma anche delle melodie di Ennio Morricone, il percorso nel Settore Giovanile si conclude invece con questa stagione, ma l’atleta di Vestone promette solennemente che in pedana resterà a lungo.

“Se lo vedi da fuori – dice Chiara – il tiro a volo sembra consistere semplicemente nel guardare dove va il piattello e inseguirlo, ma invece, come spiego sempre ai miei amici, dietro quel gesto c’è tutto il mondo, anzi di più! E in special modo a livello mentale. È tutto ancora molto nuovo per me. Io ho iniziato davvero da poco e so che c’è ancora davvero molta da strada da fare. L’anno prossimo ci vorrà ancora più impegno, ma io sono qua e danza, musica e tiro a volo per me ci saranno sempre!”

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